Pubblichiamo qui sotto un resoconto della vacanza a Pianaccio visto dagli occhi di sr Antonella (scritto da lei pochi giorni prima la morte di Mirco):
Sono arrivata alla CDC di Corticella il 2/04/22 e non c’è stato un giorno senza che qualcuno mi parlasse di Pianaccio. “Che sarà mai ‘sto Pianaccio?” mi chiedevo. “Una buca” mi era stato detto, perché infossato a 800mt tra le montagne bolognesi sotto il Corno alle Scale… “Il paese natale di Enzo Biagi e del beato Giovanni Fornasini!” (di cui mi vergognavo di sapere poco o niente)… “Un albergo fallito” -mi hanno poi spiegato- che la Parrocchia di S. Savino 25 anni fa ha riadattato per accogliervi -tra gli altri- gli Ospiti e i volontari della Casa della Carità nei mesi di luglio e agosto.
È così che anche quest’anno, dopo che il Covid ci ha colpiti (ma non affondati), l’albergo di Pianaccio ha riaperto cancelli, porte e finestre e si è nuovamente trasformato in… casa!
Chi sa cosa comporti un trasloco potrà forse immaginare cosa significhi trasferire 18 Ospiti e tutto il necessario per assisterli per 2 mesi. Farlo in una località di montagna, a quasi 2 ore di distanza da casa, senza adeguata rete telefonica e Internet, dove non c’è nemmeno una bottega, ma solo un bar che offre da anni un solo gusto di gelato (benché pubblicizzato come “millegusti”!)… potrebbe sembrare un azzardo. Ma la dedizione di una comunità fa miracoli: ogni anno c’è chi si mobilita per tempo a provvedere tutto e di più, dalla manutenzione degli impianti alla potatura delle ortensie, dalle provviste alimentari a quelle sanitarie, dal materiale per la liturgia a quello per la lavanderia, passando per il reparto giochi e intrattenimento.
A tutto il resto pensa la Provvidenza: la natura circostante è rigogliosa e popolata da specie volanti di varie taglie, che hanno spesso attraversato i nostri spazi: oltre agli insetti comuni (che ci hanno comunque lasciato addosso segni non comuni), abbiamo visto sfrecciare coleotteri, farfalle, libellule, pipistrelli… persino un magnifico airone che ha sorvolato uno dei nostri ultimi vespri all’aperto. Le nostre orecchie, ormai assuefatte alle cicale bolognesi e alla vicina A13, hanno riscoperto il silenzio e le voci del bosco: lo scroscio del torrente, il fruscio degli alberi nel vento, il brontolio del tuono, i richiami degli animali notturni… a cui facevano eco i nostri versi: il russare di uno, i monologhi di un altro, gli insulti di chi ne veniva disturbato… e su tutti il noto ritornello: “Bbbasta che ti muovi per favore…!!”. L’aria pulita ci ha risanato i polmoni, portandoci i profumi della natura: terra, fiori, erba, pane appena sfornato, carne alla griglia e -ahimè- pannoloni ancora caldi.
Ma tutto questo è niente, in confronto alla ricchezza della vita comune che abbiamo sperimentato in questi 40 giorni… un tempo giusto per convertire il cuore.
Alle particolarità della comunità stabile si sono sommate quelle di chi anche quest’anno ha scelto di condividere una fetta d’estate con noi, e ad ogni nuova combinazione è uscita una miscela gustosa… talvolta esplosiva!
Le famiglie ci hanno donato la testimonianza meravigliosa della loro fedeltà all’Amore, insieme alla vivacità dei loro figli (che ci hanno insegnato come stare da piccoli accanto ai piccoli), gli adulti la sicurezza della loro esperienza, i giovani le domande più profonde e l’energia per fare “balotta” in qualunque fascia oraria. Sr Chiara “Ninice” (figlia di Corticella) ci ha portato un pezzetto di una casa sorella -Cavriago- con cui è stato bello condividere per qualche giorno gioie e dolori (le lacrime della partenza).
Infine, rendiamo grazie per i sacerdoti che si sono avvicendati: il Pane di Gesù che ci hanno offerto ci ha resi davvero un unico Corpo intorno alla stessa Mensa (ancora più evidente nelle messe celebrate proprio nel refettorio). Una nota a parte merita la cucina, che certamente ha richiesto lo sforzo più impegnativo a chi ci si è buttato (qualcuno per la prima volta con noi!) e a chi ha coordinato (S. Marina da Ripoli): a chef e sguatteri onore e gloria per il lavoro umile, la pazienza, la fantasia e l’allegria con cui hanno condito i nostri piatti!
Per quanto riguarda gli Ospiti -si sa- sanno adattarsi a tutto. Così Remo ha potuto scambiare nuove macchinine, Seba è riuscito a farsi smontare e rimontare la cornice delle foto di famiglia quasi ogni giorno, Piero ha continuato a selezionare cartoline come se niente fosse, Elena ha sempre diretto il traffico (fuorché nella settimana del campo famiglie, in cui eravamo smarriti come pecoroni senza la pastora), Laura e Adriana proseguivano il loro moto perpetuo, mentre Luciana e Katia hanno esaurito i pennarelli a furia di disegnare. Claudia deve ancora decidere se è meglio ridere o piangere, Veronica invece quale oggetto scaravoltare. Mery e sr Agata gareggiavano in relax, sr Alberta e Mirco in santità. Stefi ha imparato a stare serena anche in mezzo al caos, Andrea ha recuperato la voce per gridare: “Signore vieni presto in mio aiuto” e subito dopo: “Avanti o popolo…”. Giuly ha aspettato invano la visita di Vasco, Tatto ci ha battuti tutti in velocità e creatività.
In sintesi, queste le novità di questa edizione di Pianaccio 2022:
> la sottoscritta;
> l’amplificatore con microfono, rimasto a lungo sepolto in un armadio e riemerso quest’anno per “sparare” a tutto volume preghiere e salmi o innescare più facilmente balli di gruppo ed esibizioni canore (non perdetevi i video);
> l’ora di ginnastica per tutti, grandi e piccini, guidata dalla nostra personal trainer Katerina, che ha reso più vera che mai l’idea della cdc come “palestra”;
> l’arrivo di sr Fleurette dal Madagascar: un dono inaspettato, che speriamo di poter trattenere a lungo con noi… urge però farle iniziare lezioni d’italiano prima che lo impari dalla Luciana;
> il ricovero di Mirco, che ha smosso coscienze e cuori… e tanta tanta preghiera..
Stiamo già pensando alla prossima edizione, facendo tesoro dell’esperienza appena fatta, che certamente ha avuto dei limiti su cui possiamo migliorare. Ad esempio, quest’anno non abbiamo fatto gite serie (a parte una serata a Segavecchia e un pomeriggio a Madonna dell’Acero) però abbiamo esplorato a distanza il cielo stellato, non abbiamo partecipato tanto agli eventi del paese, ma intendiamo proporne anche noi valorizzando i talenti artistici della nostra comunità. Nel frattempo, vi invitiamo a contemplare le immagini catturate in vari momenti del nostro soggiorno (appena saranno disponibili sul sito della cdc), sperando che vi facciano gioire con noi e scegliere di non perdervi la prossima occasione di sperimentare una vacanza davvero alternativa. Provare per credere…ovviamente in Dio!
sr. Anto
Grazie a te Sr Antonella,
per tutto quello che ci stai donando.
Grazie suor Antonella per il tuo resoconto, che ci ha fatto rivivere le giornate passate a Pianaccio in cucina e con gli ospiti qualche anno fa. Grazie!!!
Anna Maria e Giuseppe